sabato 15 settembre 2012

Fantaghirò


"Se la Bivone canta, Valerio Scanu ha vinto Sanremo e David Guetta remixa i successi di quelle più bionde e lisce di lui, perchè io non posso incidere un pezzo?"

Questo è quello che deve aver pensato Anna dello Russo mentre, in gran segreto, lontana dai suoi amici fashion, s'ingozzava di orecchiette con le cime di rapa sotto il caldo sole ferragostano della sua Puglia che mai avrebbe dovuto abbandonare.

Se infatti i suoi conterranei, valigia di cartone alla mano, scelsero di emigrare al Nord in cerca di lavoro e in fuga dalla mentalità ristretta, la nostra Anna, finta Birkin al seguito, era invece alla ricerca di un outlet e di una bravo dietologo perchè allora, parliamo del 1949, il suo vitino anzichè di vespa era di calabrone, complice la cucina di mammà, adorabile donna pugliese che considerava la moda Sasch pura avanguardia.

 

 

Sono sicuro che la cosa deve essere andata così: solo una brutta intossicazione estiva, un badget low-cost come quello di H&M e un Canta-Tu con le pile non troppo cariche possono aver partorito "Fashion Shower" .
 
Il testo è indubbiamente di Mogol: alcuni passaggi ispirano dissertazioni e moti dell'animo come nemmeno il Pulcino Pio e il miglior Bieber pre-pubertà sanno fare.
Testo alla mano, cito fedelmente alcuni passi perchè parafrasare mi sembra riduttivo:
 
"Fashion is my alfabeth"
E non stento a crederlo, cara Anna e lasciami pure dire che se parli come mangi, cioè niente, stai messa maluccio come uno che abbina le righe con i quadretti!
Mi domando come tu possa avere a che fare con Vogue Japan: ordinare sushi e poi vomitarlo nella toilette non facilita l'apprendimento della lingua, ne sono quasi sicuro!
 
"I'm the guardian...of fashion"
Interessante la pausa fra 'io sono la guardiana' e 'della moda', crea un'avvincente suspance culminante in un inaspettato colpo di scena: esistono pure le guardiane dei servizi igienici e dei bovini, t'è andata di lusso.
 
"Fashion is always uncomfortable, if you feel comfortable you never get the look!"
Che tu non ti senta comoda, Anna, lo si capisce da come balli, in confronto la Pelligrini a Sanremo ha ballato la break dance.
 
"Wearing night clothes in the daytime is unexpected!"
Ah, si?
 
"Wear coat as a dress!"
Anche i maniaci che spuntano da dietro i vicoli e si mostrano come mamma li ha fatti, lo fanno.
Sparane un'altra!
 
Ed infine conclude con "You need the fashion shower!"
Non sò perchè ma suona molto come il trattamento nazista "Alle docce!"
Anna, fa' 'na cosa: fattela te una bella doccia fredda che ti riattiva le sinapsi e poi con tutto quel vestito di pelle sintetica, hai sudato sicuro!
 
Spero, quando sarò padre, di non vedere mai mia figlia (ho sempre immaginato che avrò tre figli, due maschi ed una femmina) ascoltare robe del genere, magari cantate da quelle che oggi fanno il bagno in una vasca ricolma di lattuga...
Mi auguro piuttosto che la mia piccina somigli a sua madre che immagino, a meno di non essermi rincoglionito nel frattempo, di uno stampo decisamente diverso, più simile ad una moderna Fantaghirò.
Avete presente? Quella che vestita da brava principessa era la più figa di tutte ma che, non appena c'era bisogno, si tagliava i capelli e, altrettanto figa, spaccava il mondo con la bisaccia di pelle (altro che Birkin!) e la spada! Da una donna così, io, come il più cretino dei Romualdo (diocaro, però quanto era idiota!), mi farei salvare!
 
Ora che ci penso però, salvato Romualdo e rimessi i panni di principessa, i capelli le ritornavano immediatamente lunghi! Vuoi vedere che aveva le extension?!